La relazione di cura medico-paziente (recensione di LUCIA TOMBOLINI)

Liuva Capezzani (a cura di)
Linea edizioni, Padova 2018, pp. 444, Euro 25.00

“Avere una malattia grave è un’esperienza molto intima”. Questa preziosa confidenza di un amico sottolinea quanto sia difficile parlare con chi sta dall’altra parte, con chi ha il privilegio di sentire il silenzio di un corpo sano, con chi continua con le piccole abitudini quotidiane che neanche nota più ma che sono invece così preziose per la persona che sta vivendo, oltre alla sofferenza fisica e alla mancanza dell’autonomia, la perdita dell’identità che aveva prima di ammalarsi.

Il volume curato da Liuva Capezzani ha il pregio di aiutare i medici in primo luogo, ma anche tutti gli operatori sanitari e le persone che esercitano una professione di cura, a riflettere sulla relazione e sulla comunicazione con il paziente e a migliorarla, cercando di alleviare la solitudine e il senso di spaesamento dei loro clienti. Anche Liuva Capezzani mette a parte il lettore di una sua esperienza intima, la malattia e la morte del padre, e di come dal dolore e dallo stravolgimento della sua vita sia nato l’interesse per la psico-oncologia.

Dal suo percorso professionale e dai suoi studi nasce l’idea alla base di questo libro, che vuole essere una riflessione sulla relazione di cura medico-paziente, anche se, come afferma l’autrice, già tanto è stato prodotto sul tema. Uno degli aspetti più originali di questo contributo è auspicare la relazione come paritaria e collaborativa, mettendo in luce anche il disagio attuale dei medici che vedono perdere progressivamente la loro autorevolezza e che devono fare i conti, come leggiamo nel capitolo di Tania Sabatino, con i cambiamenti legati ai social-media.

Il volume è stato scritto da autori esperti di discipline che vanno dalla psicologia alla giurisprudenza, dalla medicina all’antropologia, all’arte, alla letteratura: si passa dalla visione del potere della cura affrontato dal punto di vista dell’epistemologia, alla relazione di cura nella medicina narrativa affrontato dalla prospettiva antropologica, fino ai capitoli più clinici che toccano temi come le strategie caratterologiche individuate dall’approccio sensomotorio o la modulazione degli aspetti verbali e non verbali della relazione con il paziente.
Quello che hanno in comune tutti i contributi, oltre alla ricchezza e all’originalità delle diverse angolature con cui viene affrontato il tema del titolo, è il taglio personale e la capacità di ognuno di trasmettere la propria esperienza professionale e umana.

Lucia Tombolini
Psichiatra, Psicoterapeuta Didatta SITCC
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