La Bussola delle Emozioni.  Dalla rabbia alla felicità, le emozioni raccontate ai ragazzi (recensione di Eleonora PIETROPAOLI)

Alberto Pellai, Barbara Tamborini, La Bussola delle Emozioni.  Dalla rabbia alla felicità, le emozioni raccontate ai ragazzi. Mondatori 2019, pp. 255, Euro 14.90
A cura di Eleonora Pietropaoli

Negli ultimi decenni la letteratura scientifica ha messo in luce il ruolo centrare della regolazione delle emozioni nello sviluppo del senso di stabilità, padronanza e sicurezza, non solo da un punto di vista individuale ma anche relazionale.  Se quindi la regolazione emotiva è fondamentale per il benessere, è anche vero che  in pre-adolescenza e in adolescenza, l’incompleta maturazione delle aree prefrontali comporta una restrizione delle capacità cognitive di modulare le emozioni,  elemento  che si scontra con un periodo di  vita caratterizzato da profondi cambiamenti e da un aumento delle  richieste  sociali.  E’ in queste fasi che i preadolescenti  e ancor più gli adolescenti possono apparire in balia del proprio caos interiore, come naufraghi nella tempesta: alcuni sono preda di emozioni dirompenti, altri non riescono a sentirle, molti  faticano a riconoscersi in qualcosa che emerge dall’interno ma che percepiscono estraneo.  Considerando inoltre che sono questi gli anni  in cui si inizia a strutturare  la personalità, si può ben comprendere come le competenze emotive  dei ragazzi non siano un aspetto da sottovalutare, quanto  invece una condizione da potenziare.

Pellai e Tamborini colgono appieno le necessità di questo delicato momento evolutivo e con il loro volume “La bussola delle emozioni” propongono ai ragazzi una guida pratica e interattiva, per riconoscere e regolare sei emozioni fondamentali: tristezza, paura, disgusto, rabbia, sorpresa  e gioia.

Il testo ha l’intento di accompagnare adolescenti e preadolescenti nella costruzione di una narrativa interiore che possa orientarli nei processi che guidano la mente e le scelte personali. Le emozioni si possono così tramutare da stati indifferenziati e caotici in veri e propri punti cardinali per riconoscere sé stessi, gli altri e ciò che accade intorno.

Grande pregio di questo lavoro è la capacità di aver tradotto concetti complessi delle neuroscienze in un linguaggio semplice, empatico e ad alto impatto comunicativo, in grado di colpire l’attenzione dei ragazzi senza nulla togliere alle basi scientifiche su cui si fonda. Oltre ad essere ben scritto, La Bussola delle emozioni è sviluppato in una formula particolarmente accattivante: I giovani lettori possono decidere di sfogliare il testo per intero o saltare le parti che sentono lontane dalla propria esperienza, per soffermarsi invece su quelle che rispondono meglio alle loro domande. I ragazzi possono scoprire il funzionamento della mente  e allo stesso tempo divertirsi.

La bussola delle emozioni ripercorre, quindi, un viaggio alla scoperta degli stati emozionali passando per le principali abilità della regolazione emotiva e della regolazione diadica. È suddiviso in sette parti, un’introduzione sul funzionamento della mente, e sei parti specifiche, ciascuna delle quali è dedicata ad una sola delle emozioni fondamentali.

Nell’introduzione, a mio parere straordinaria per il potente impatto comunicativo e le immagini suggestive che richiama, viene ripresa la nota teoria del cervello tripartito (o “trino”) formulata da Paul MacLean nei primi anni ’70 . In questa sezione il cervello viene così rappresentato da una casa a tre piani. Il piano terra abitato dal sistema rettiliano (reagire),  il primo dal limbico (sentire) e il secondo dal neocorticale (pensare, progettare). E’ infine un ascensore che si muove in verticale e collega i tre livelli (il principio di Jackson), a raffigurare le funzioni mentali superiori che gerarchicamente coordinano e modulano le informazioni raccolte nel suo passaggio da un piano all’altro. In questo modo i ragazzi possono riconoscere quando entrano in gioco i “tre livelli ” del cervello e cosa succede al sistema nervoso se sono sopraffatti da un’emozione che non riescono a modulare.

Ad ognuna delle sei  emozione fondamentali è invece riservata una parte a sé, suddivisa in un test iniziale e quattro capitoli: il caso, cosa è, come si manifesta  e cosa fare. Il test, a mio avviso molto simpatico, rivela al  giovane lettore come si rapporta e gestisce l’emozione a cui è assegnata la sessione. Il primo capitolo, denominato il caso, consente ai ragazzi di identificarsi nella narrazione di una vicenda sperimentata da un coetaneo. Il secondo analizza gli scopi, il valore adattivo e il processo di attivazione delle emozioni (cosa è). Il terzo capitolo mira al riconoscimento delle espressioni verbali e comportamentali degli stati emotivi, non tralasciando  anche gli indicatori fisiologici (come si manifesta).  Il quarto  illustra  invece le varie strategie di autoregolazione e regolazione interpersonale (cosa fare).

Per favorire i processi di assimilazione e comprensione, ogni concetto è affrontato in modo semplice e diretto e arricchito da continui rimandi a noti personaggi di libri ma soprattutto di film. Un elenco dettagliato di titoli cinematografici sono raccolti in un paragrafo a parte. Vi sono pellicole per ogni emozione incontrata nel libro, contrassegnate da una breve trama e classificate in base all’età di visione consigliata. Difatti le immagini, come ci ricordano gli autori, “ forniscono esempi di come si ama, si sopravvive alle avversità, si lotta per i propri ideali…..entrano dalla porta di accesso del cervello emotivo e poi alla fine del film cominci a riflettere su quello che hai visto sullo schermo. L’esperienza sale così dal primo al secondo piano”   (pg.38).

Le ultime pagine del volume sono invece lasciate in bianco per permettere ai ragazzi di “riscrivere le pagine che avrebbero preferito differenti”.

La Bussola delle emozioni merita di essere regalato ai nostri figli, agli amici dei figli o consigliato ai nostri giovani  pazienti,  perché usando le parole degli autori, “è una bussola capace di orientare nei territori emotivi  che allena i ragazzi a muoversi tra i diversi livelli del cervello mirando a farli salire al secondo piano per abitarlo con competenza e sicurezza (p.39).

Eleonora Pietropaoli
Psicologa, Psicoterapeuta SITCC e EMDR, Centro Clinico de Sanctis Roma

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