“Dieci lezioni sulle emozioni” (recensione di FABIO PRESTI)

di Enrico Castelli Gattinara
Giunti, Firenze, (2018) pp. 240, Euro 14.00
recensione di Fabio Presti *

Chi si occupa oggi dell’educazione emotiva dei ragazzi e in particolare di quella dei preadolescenti? Chi aiuta i genitori, gli insegnanti e i ragazzi stessi a decifrare e a comprendere il mondo a volte così complesso delle emozioni?
Fuori dallo studio di psicologi e psichiatri (spesso interpellati quando ormai la situazione è sfuggita di mano) sembrerebbe che di emozioni non se ne occupi proprio nessuno. Nella quotidianità questo sforzo ricade completamente sulla famiglia poiché, nota Enrico Castelli Gattinara, pur esistendo sistemi educativi e formativi dedicati allo sviluppo cognitivo, professionale, sportivo e artistico dei ragazzi, sono del tutto assenti forme di educazione emotiva che si integrino nei suddetti sistemi.

“Dieci lezioni sulle emozioni” nasce dunque come un tentativo di colmare questo vuoto, raccontando il punto di vista di un insegnante di grande competenza e sensibilità, un professore di scuola media che ha maturato un’esperienza trentennale nell’insegnamento, e non solo. In questi anni, Castelli Gattinara ha scritto di estetica, epistemologia, storia, pedagogia, mantenendo sempre un interesse privilegiato per l’educazione emotiva.
Con questo suo ultimo libro dallo stile più immediato, il professore ci illustra le dieci emozioni più importanti che a suo parere abitano i ragazzi in quella fase delicata dello sviluppo chiamata pubertà.

L’età presa in esame è quella compresa tra i dieci e i quattordici anni, un periodo caratterizzato da grandi trasformazioni a livello corporeo, cognitivo e naturalmente, emotivo. Questi cambiamenti si affacciano a volte con tale irruenza nella vita dei ragazzi che gestirne la complessità rappresenta una vera e propria sfida evolutiva, per loro e per chi li accompagna nel percorso di crescita.

Un libro, dunque, non dal taglio “tecnico” ma pensato proprio per i genitori, per gli insegnanti, per i ragazzi e per chiunque con loro si trovi a lavorare a stretto contatto. Ognuno, secondo i diversi ruoli, troverà spunti di riflessione nei molti episodi e nei racconti che il professore ha estrapolato dalle discussioni di classe, dagli elaborati dei ragazzi, dalle confidenze a lui consegnate nei lunghi anni di insegnamento:
“La fiducia di adolescenti e preadolescenti è fragile, fragilissima: basta un niente per infrangerla, e basta poco per approfittarsene, fraintenderla o tradirla. Loro, nell’ingenuità e nella sincerità spontanea che l’età ancora gli concede, sanno aprirsi completamente mettendosi a nudo. “Professore” mi sussurrano durante la ricreazione, oppure all’inizio o alla fine dell’ora per non farsi vedere dagli altri, “posso parlarle un attimo” e poi con tutta la serietà e la passione di cui sono capaci mi rivelano problemi e situazioni che non sanno affrontare, aspettandosi tutto da me”.

Questo libro, pensato come un vero e proprio viaggio nelle emozioni, tocca in ogni sua tappa sia quelle più classicamente indagate dalla psicologia (gioia, paura, rabbia) sia quelle “emozioni” intese in senso lato, che caratterizzano specificamente la preadolescenza, come il cambiamento, la curiosità, l’amore, la speranza, l’entusiasmo e l’empatia.
Molto interessante ad esempio, il capitolo sulla curiosità a cui gli studiosi spesso non attribuiscono il valore di emozione fondamentale ma che invece, ci ricorda l’Autore, è tra le spinte più importanti per lo sviluppo dell’intelligenza e per l’esplorazione del mondo. La curiosità, proprio in virtù della libertà a cui si accompagna, è necessariamente anche “spaventosa” tanto per chi la manifesta quanto per chi vorrebbe limitarla. Castelli Gattinara ha natato come i ragazzi crescendo, esprimano giudizi sempre più velatamente negativi sulla curiosità, indirizzandola verso aspetti meno liberi e spontanei rispetto a quanto non avvenisse negli anni dell’infanzia. Come possiamo dunque sostenere e riaccendere la curiosità in un gruppo classe che sembra essersi apparentemente “spento”? Come si può stimolare in un ragazzo quella curiosità, quell’apertura verso il perché delle cose, quello slancio verso l’ignoto, da cui potrà scaturire una futura grande passione?

La sua dimensione al contempo profonda e immediatamente fruibile, rappresenta a mio parere il punto di forza di questo libro che cerca di lanciare un ponte tra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti, offrendo di volta in volta spunti e consigli preziosi per imparare ad instaurare relazioni più armoniche e costruttive.

* Psicologo, Psicoterapeuta, EMDR Practitioner, Centro Clinico de Sanctis, Roma

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