“Oltre la schizofrenia. I progressi delle neuroscienze per superare i preconcetti e la malattia” (recensione di FRANCESCO CARCHEDI)

di Stefano Pallanti
Edizioni Edra, Milano, 2015, pagine 400, Euro 39.00

Cosa chiamiamo schizofrenia? Già da qualche anno nella comunità scientifica internazionale ci si chiede se abbandonare il nome stesso di “schizofrenia”: nella V edizione del DSM, il testo chiave della diagnostica internazionale in psichiatria, compare più correttamente la dizione “Disturbi dello spettro schizofrenico” significando che non si tratta di un’unica condizione che pertanto richiede trattamenti specifici. Tuttavia essa continua a suscitare particolare interesse su ricercatori e clinici.
Nuovi e sempre più stimolanti filoni di ricerca riguardanti la patologia schizofrenica continuano a svilupparsi per cui essa appare oggi in continua evoluzione, con profondi cambiamenti concernenti i modelli interpretativi, gli interventi terapeutici, i modelli assistenziali e le modalità operative.

Nell’ambito di tali ultime metamorfosi dei progressi della ricerca neuro scientifica sulla schizofrenia il presente aggiornatissimo elaborato del prof. Pallanti si pone come un riferimento, a mio parere imprescindibile, per gli argomenti di alto valore scientifico e informativo di grande utilità per i professionisti del settore. L’acquisizione di ulteriori e aggiornate competenze sulla natura del disturbo ci consentirà di impostare i trattamenti personalizzati necessari fin dagli esordi della malattia per migliorare le condizioni cognitive, la memoria di lavoro, attraverso la psicoterapia cognitivo-comportamentale, il training cognitivo, la stimolazione magnetica transcranica con l’obiettivo di puntare verso esiti ottimali per i pazienti, obiettivo ritenuto non più irraggiungibile. Ne consegue che anche il modo collettivo di percepire e vedere la malattia è profondamente cambiato in quanto la stessa non viene più stigmatizzata come inguaribile, incomprensibile e minacciosa.

“Oltre la schizofrenia” è un volume che affronta problematiche di grande complessità con chiarezza espositiva e un linguaggio facilmente accessibile
Esso è a mio parere di grande utilità oltre che per gli psichiatrie e i tecnici della riabilitazione anche per gli psicologi-psicoterapeuti specie per gli aspetti relativi ai nuovi approcci cognitivo-comportamentali, alle relazioni interpersonali, ai legami di attaccamento, alle perdite e ai traumi.
Grande attenzione è dedicata alle famiglie dei pazienti e, in particolare, al loro coinvolgimento nel percorso di cura come risorsa imprescindibile.

* Francesco Carchedi è specialista in Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile. Ha lavorato per molti anni nei servizi psichiatrici pubblici ricoprendo l’incarico di Direttore sia del CSM che del SPDC e infine del DSM dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia. In pensione da qualche anno svolge attività libero professionale. Attualmente ricopre l’incarico di Segretario della Sezione Calabra della Società Italiana di Psichiatria

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