L’enactment nella relazione terapeutica

di Giuseppe Craparo
Raffaello Cortina Editore, euro 11,90
( http://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/giuseppe-craparo/lenactment-nella-relazione-terapeutica-9788860308825-2536.html )

Partendo da una rassegna aggiornata della letteratura psicoanalitica, che mette a confronto la concezione dell’enactment nel modello teorico delle relazioni oggettuali e in quello relazionale, l’autore propone una personale riflessione teorico-clinica sull’enactment, intendendolo come una messa in atto, da parte del paziente, di memorie traumatiche depositate in aree “disaggregate” del proprio Sé, che fanno risuonare nel terapeuta contenuti protopsichici del suo inconscio personale responsabili di una temporaneadissociazione corpo-mente.

Si tratta quindi di una comunicazione fra inconsci. Ma a quale tipo di inconscio bisogna fare riferimento? Prendendo spunto dalla propria esperienza clinica, l’autore suggerisce che si tratti dell’inconscio non rimosso, ovvero di un inconscio primitivo, pre-riflessivo, pre-verbale, un organo emotivo-ricettivo capace, nei soggetti sani, di intercettare il segnale emotigeno e di inviarlo all’altro inconscio, quello rimosso, perché possa essere simbolizzato e mentalizzato: una capacità, questa, che risulta gravemente compromessa nei cosiddetti pazienti difficili.
In sintesi, il riferimento all’inconscio non rimosso porta a interpretare l’enactment come un temporaneo blackout di tipo dissociativo, che assume una fondamentale importanza per raggiungere quei nuclei emotivi del paziente esclusi dal circuito della simbolizzazione e dell’elaborazione verbale.

Biografia dell’autore
Giuseppe Craparo è dottore di ricerca in Psicologia, psicoterapeuta, psicoanalista e docente di Psicologia clinica presso la facoltà di Scienze dell’uomo e della società dell’Università “Kore” di Enna. È inoltre socio fondatore della Società italiana di psicodiagnostica clinica (SIPDC), membro ordinario dell’American Psychological Association (APA) e dell’Associazione italiana di psicologia (AIP) e socio aggregato dell’Associazione di studi psicoanalitici (ASP).

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