Hostage Italia. Anche nel nostro Paese esiste un servizio dedicato alle vittime di sequestro e alle loro famiglie

Anche in Italia abbiamo un’Associazione che offre aiuto alle vittime di sequestro e alle loro famiglie. Hostage Italia è la prima organizzazione indipendente e no-profit nel nostro Paese che ha lo scopo di aiutare e gli ostaggi al loro rientro e i loro familiari durante il periodo del sequestro. Il rapimento è un’esperienza traumatica, spaventosa e solitaria, che colpisce non solo l’ostaggio ma anche la sua famiglia, gli amici, la comunità, i colleghi e il datore di lavoro della persona scomparsa. Lo scopo dell’Associazione è proprio quello di colmare quella solitudine. Dare risposte a domande esistenziali che gettano la vita delle persone coinvolte in tali eventi drammatici nella disperazione e nel dubbio più profondo. I sequestri sono dure esperienze che segnano per l’intera vita.

Hostage Italia nasce nel 2019 da un gruppo di persone che hanno vissuto, per motivi diversi, il trauma di un rapimento e hanno voluto mettersi a disposizione di ex ostaggi, di vittime del terrorismo e dei loro familiari per sostenerli nella gestione delle situazioni, sia pratiche sia emotive, legate all’evento .

L’Associazione è composta da quattro soci fondatori: Federico Motka, rapito in Siria da l’ISIS nel 2013, Marco Vallisa, rapito in Libia nel 2014, Giovanna Motka, madre di Federico, e Rita Russo, psicoterapeuta esperta in psicologia dell’emergenza e nella cura del trauma psicologico.

Hostage Italia è affiliata di Hostage International che opera in tutto il mondo e di Hostage US, attiva negli Stati Uniti. Le tre organizzazioni, sebbene entità legali separate, condividono gli stessi obiettivi, principi operativi ed etica.

Per quanto riguarda Hostage Italia, tra gli scopi fondamentali c’è sicuramente l’ascolto dei familiari degli ostaggi, qualora volessero liberamente parlare con chi abbia già vissuto un’esperienza simile, per condividere difficoltà, frustrazioni, timori e emozioni nel riserbo più assoluto.

Hostage Italia offre inoltre, gratuitamente, un team di medici, psicologi, psichiatri, legali, consulenti economici ed esperti di comunicazione a coloro che ne fanno richiesta per gestire le complicazioni derivate da un rapimento sia durante sia dopo la sua conclusione.

Il reinserimento dei rapiti in famiglia, nella società, una volta rientrati, dopo aver subito maltrattamenti fisici e psicologici, non è cosa semplice. Tuttavia è importante sottolineare che l’Associazione non si occupa di strategie di negoziazione, né di altri aspetti operativi riguardanti il sequestro.

Un altro fronte molto importante su cui Hostage Italia intende operare è quello sulla prevenzione e consapevolezza del rischio. Hostage Italia ha gli strumenti professionali per poter aiutare le organizzazioni ad accogliere e prendersi cura delle famiglie dei propri dipendenti e dei dipendenti stessi, durante e dopo un rapimento.  Per questo, attingendo alla conoscenza e all’esperienza maturata, propone corsi di formazione specializzat,a volti a preparare le organizzazioni ad adottare le migliori pratiche in materia di sostegno a famiglie e dipendenti vittime di sequestro e del terrorismo.

Questo è un punto che sta veramente a cuore ai suoi fondatori, come Federico Motka ha scritto nella prefazione del libro “Protocollo S”, di Umberto Saccone, “L’ipotesi di uno sradicamento nel breve termine del fenomeno dei sequestri a scopo di riscatto utilizzati come strategia di condizionamento e potere, è assai remota. Sebbene l’incidenza dei sequestri, che rappresentano un’arma tanto efficace quanto brutale, sia variabile e soggetta ad alti e bassi, tale crimine rimane una minaccia costante. Occorre tenere presente che detta minacce non riguarda solo coloro che scelgono di operare in ambienti ad alto rischio; la storia ci insegna, infatti, che il fenomeno dei sequestri può interessare qualsiasi società”.

“Di conseguenza – prosegue Motka – troppo a lungo abbiamo ignorato il fenomeno, omettendo di inquadrarlo come questione di responsabilità collettiva e, soprattutto, manifestando una chiara incapacità di adottare adeguate contromisure. Qualunque sia il soggetto chiamato a definire strategie e politiche per la mitigazione del rischio o per la gestione di un caso di rapimento, possiamo tutti concordare su una cosa: allo stato attuale, la nostra società non è in grado, come collettività, di affrontare le sfide poste dal fenomeno. Mi sono reso conto di questa realtà solo nel momento in cui gli eventi del 2013-2014 in Siria hanno sconvolto la mia vita. Il fatto che il mio amico e collega David Haines (tra gli altri) sia rimasto ucciso, al contrario di me, è per me la prova più evidente di questo fallimento collettivo.”

“In virtù di questa dipendenza, la natura violenta di un sequestro viene proiettata anche su quei soggetti (famiglia, amici, datore di lavoro e governo), che spesso si trovano a migliaia di chilometri di distanza. Personalmente, ho trascorso ore e ore pensando ai miei cari e all’impatto che le mie scelte stavano avendo su di loro. Spesso sono proprio i familiari dell’ostaggio a trovarsi in prima linea quando si tratta di prendere decisioni e quando vengono scambiate informazioni e comunicazioni. Le famiglie si ritrovano catapultate nel vortice di un turbine emotivo profondamente e terribilmente angosciante, soprattutto nei momenti in cui non giungono notizie. Questo aspetto viene spesso dimenticato, poiché l’attenzione è sempre rivolta ai soggetti coinvolti direttamente nel sequestro e nelle successive trattative. Se vogliamo comprendere appieno le conseguenze di un sequestro e adottare le necessarie contromisure e strategie, è importante non trascurare il ruolo delle famiglie.”

Hostage Italia – scrive ancora Motka che passò oltre 14 mesi nelle mani del sedicente Stato Islamico – “è composta da personale qualificato in grado di aiutare le vittime di sequestri a riprendere il controllo della propria vita, crudelmente sconvolta da un evento così efferato. So per esperienza diretta quanto sia stato importante non solo per me, ma per la mia famiglia avere accesso a questo tipo di sostegno. Perché, in fin dei conti, se un sequestro ha un inizio e una fine ben definiti, il recupero dal trauma è un percorso tortuoso e lungo che non è possibile affrontare da soli.” Un percorso che Hostage Italia si propone di accompagnare in ogni sua fase.

Rita Russo,
Psicologa psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e supervisore EMDR
Fondatrice di Hostage Italia

https://hostageitalia.it

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