Obesità e Stigma (recensione di Barbara MAGGIORE)

Daniele Di Pauli: Obesità e Stigma, Positive Press, Verona 2021, pp. 184, Euro 22.00
di Barbara Maggiore

Daniele Di Pauli è uno psicologo psicoterapeuta, che da anni si occupa dello studio e della sensibilizzazione allo stigma nei confronti dell’obesità.
In questo libro ci descrive in modo molto accurato, sensibile, umano e genuino come lo stigma basato sul peso rappresenti uno degli aspetti più debilitanti ma anche più trascurato di chi vive una condizione di obesità. Ci racconta in maniera dettagliata come questo stigma influisca nella vita di tutti giorni, come l’obesità possa diventare una gogna che espone allo scherno e al disprezzo altrui, impattando negativamente sulla salute fisica e mentale, e penalizzando le persona nei domini più importanti della sua vita, quali il lavoro, la scuola, le relazioni interpersonali, ecc.

Sottolinea come anche le figure professionali che ruotano attorno al paziente obeso non siano immuni dalla stigmatizzazione e come questo atteggiamento potrebbe portare il professionista della salute a dedicare meno tempo a questi pazienti e a non utilizzare una corretta comunicazione che porta il paziente stesso a vivere quell’ambiente come giudicante e quindi evitare, ritardare o cancellare visite mediche, non avere fiducia nel personale sanitario e questo potrebbe avere effetti negativi sulla salute di chi richiede cura e assistenza medica. Sarebbe fondamentale quindi sensibilizzare le diverse figure professionali che vengono a contatto con le situazioni di sofferenza legate ai problemi di peso.
Di Pauli, in questo libro, ci parla anche delle teorie che hanno cercato di spiegare il perché questa forma di stigma sia cosi diffusa e socialmente accettata, in particolare della Teoria dell’Attribuzione, della Teoria Evoluzionistica dell’Evitamento Patogeno e della Teoria del Consenso Sociale, oltre che degli interventi per ridurre lo stigma, ossia di quegli interventi che risultano efficaci per ridurre gli atteggiamenti negativi verso l’obesità e le persone che ne sono affette.

Attraverso l’acronimo C.I.A.O. da lui ideato (Conoscere, Identificare i propri atteggiamenti personali, Accogliere, Organizzare l’ambiente), Di Pauli ci descrive le strategie per “un’accoglienza rispettosa, libera da pregiudizi e centrata sui bisogni della persona affetta da obesità”.
Infine, nelle Appendici, create con l’idea di dare voce sia alle persone affette da obesità sia ai professionisti della salute, troviamo da parte delle associazioni di pazienti, opinioni sullo stigma basato sul peso e suggerimenti su come si dovrebbe muovere l’ambiente politico e medico nel contrastarlo e da parte dei Presidenti delle società scientifiche un messaggio di impegno nella lotta all’obesità e allo stigma sul peso rivolto ai pazienti.
Un libro da leggere tutto di un fiato, che fa venire voglia di cambiare qualcosa, ciascuno nel proprio piccolo.
Barbara Maggiore
Psicologa Psicoterapeuta Centro Clinico de Sanctis Roma

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