Le perversioni sessuali. WORKSHOP + Videocorso ECM a ROMA. Sabato 8 giugno 2019, Roma.

LE PERVERSIONI SESSUALI: WORKSHOP + Videocorso ECM a ROMA
Sabato 8 GIUGNO 2019
IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO CLINICO DE SANCTIS DI ROMA

Docenti: Fabio Monticelli e Antonio Onofri

Data: sabato 8 Giugno 2019 dalle ore 9.00 alle ore 18.00 (pausa dalle 13.00 alle 14.00)
Sede: Centro Clinico de Sanctis, via Francesco de Sanctis 9, piano 4°, Roma

I PARTECIPANTI AL WORKSHOP RICEVERANNO SENZA ULTERIORI COSTI AGGIUNTIVI L’ACCESSO AL VIDEOCORSO:
“NEUROBIOLOGIA E NEUROFISIOLOGIA: DISTURBI PSICOPATOLOGICI E PSICOTERAPIE” , di Marco Pagani con 18 CREDITI ECM

Costo: Euro 120.00
Per iscriversi, scrivere a: mail@apertamenteweb.it
Scarica la scheda di iscrizione (pdf – 353 KB)

La teoria evoluzionista delle motivazioni (TEM; Liotti 2017) implica la presenza in ciascun soggetto di tendenze innate chiamate Sistemi Motivazionali Interpersonali (SMI) che regolano gli stati mentali e il comportamento in vista di obiettivi biosociali determinati. Tali tendenze innate garantiscono le maggiori probabilità di sopravvivenza dell’individuo, del gruppo sociale e della specie.
Secondo la TEM, le condotte perverse sessuali non derivano dalla persistente attivazione di un solo SMI (quello Agonistico e/o Sessuale, come suggerito con ampio consenso in letteratura), ma dalla simultanea, confusa e durevole nel tempo attivazione di differenti Sistemi Motivazionali che, in condizioni normali, dovrebbero reciprocamente escludersi.
Circa l’80% dei bambini risultati disorganizzati alla strange situation, all’età di circa 6 anni manifesta strategie controllanti (accudenti o punitive) per controllare le attenzioni e i comportamenti dei genitori (Lyons-Ruth 2005). Si ipotizza l’esistenza di strategie controllanti sessualizzate che servono per disattivare i modelli operativi interni dell’attaccamento disorganizzati che sono connessi al rischio di esperienze di annichilimento e di depersonalizzazione causate dalla frammentazione delle rappresentazioni di sé con l’altro (Liotti e Farina 2013). Nel corso dello sviluppo, tali strategie rappresentano fattori di rischio significativi per lo sviluppo di condotte perverse che, spesso, vengono innescate da situazioni di vulnerabilità e di solitudine regolate dal sistema dell’attaccamento (Monticelli 2005).Attraverso la descrizione di alcune vignette cliniche, saranno descritte alcune tra le numerose difficoltà che caratterizzano la psicoterapia dei pazienti perversi. Tali difficoltà sono da ricondurre ai particolari stati emotivi indotti nel terapeuta, all’intensità ed alla particolare natura dell’erotizzazione della relazione terapeutica che si tinge frequentemente di caratteristiche di ostilità predatoria e d’intrusività controllante. Queste particolari condizioni, assai spesso, possono indurre nel terapeuta atteggiamenti di condanna pregiudiziale o di eccessiva indulgenza o di passivaaccettazione che turbano profondamente gli stati d’animo del terapeuta e compromettono il risultato della psicoterapia. Vengono esposte, infine, alcune riflessioni su alcuni atteggiamenti terapeutici che possono risultare utili durante il trattamento.

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